Bio Suisse rifiuta la nuova ingegneria genetica

I delegati di Bio Suisse hanno respinto l'uso della nuova ingegneria genetica come la CRISPR/Cas. L'associazione chiede invece l'estensione della moratoria sull'ingegneria genetica.

Il bio rinuncia all’ingegneria genetica
 

  • Bio significa in tutto il mondo: niente ingegneria genetica, niente fertilizzanti artificiali e niente pesticidi chimici di sintesi.
  • Perché lavoriamo con la natura, non contro di essa.
  • L’approvazione di organismi geneticamente modificati significa più lavoro, più costi e più rischi: per tutti!

Si tratta della vita e del nostro cibo
 

  • L’ingegneria genetica supera i confini naturali. Disturba l’equilibrio tra uomo, animale e natura.
  • L’ingegneria genetica è incompatibile con i quattro principi del bio: salute, ecologia, equità e cura.
  • Bio Suisse rifiuta la manipolazione genetica del nucleo (cellulare) della vita e del nostro cibo.

Bio sin dal principio
 

  • Dal campo al piatto, ogni passo è importante. L’allevamento è il primo passo verso un prodotto bio naturale e sostenibile.
  • Gli allevatori bio in Svizzera stanno facendo un lavoro importante: in modo intelligente, senza ingegneria genetica, con la varietà come metodo.
  • ​​​​​​​L’allevamento bio ha bisogno di maggiore sostegno.

Bisogna mantenere la moratoria. O produrre UNA legge sull’ingegneria genetica per TUTTA l’ingegneria genetica
 

  • Bio Suisse è favorevole al mantenimento della moratoria svizzera sugli organismi geneticamente modificati nell’agricoltura e nell’alimentazione. Funziona in modo eccezionale da molti anni. E risponde ai desideri dei consumatori.
  • Se la politica dovesse cambiare idea, sarebbero necessarie norme giuridiche chiare per poter continuare a coltivare, trasformare e consumare in modo bio e senza OGM.
  • Per libertà di scelta intendiamo il diritto di tutte le persone nel nostro paese di poter fare a meno dell’ingegneria genetica in qualsiasi momento, dal campo al piatto.
  • CRISPR/Cas ecc. sono tecniche genetiche. Lo afferma il Consiglio federale. Il Parlamento deve rispettarlo.
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